Praga

Quest’anno difficilmente faremo delle ferie belle massicce, specialmente in estate: avendo avuto l’opportunità di una settimana di permesso (per Chiara) abbiamo scelto di uscire dall’Italia e tornare a respirare un po’di aria europea.. possibilmente senza covid.

Praga – La partenza dall’Italia

Non mi ero affatto preparata sulla storia di Praga, quindi posso dire di essermi imbarcata con l’ingenuità di chi visita un posto e nella sua mente non ci sono pregiudizi né attese da soddisfare.
La capitale della Boemia si è fatta trovare preparatissima in tutto, però: dalla socialità vivace e brillante, l’architettura gotica, barocca mista all’art nouveau, le strade pulitissime ed il cibo annaffiato da birra abbondante a poche corone.

Appena arrivate ci siamo presentate al check in del B&B in via Stepanska e siamo uscite poco dopo per un breve giro di piazza Venceslao; imperativo: mangiare qualcosa al volo e godersi il resto del pomeriggio dando un primo sguardo ai dintorni.

Praga – Giorno 2

Abbiamo scelto di dedicare la mattina al complesso ebraico della città vecchia: acquistando la Prague Card per tre giorni abbiamo avuto accesso ad un incredibile numero di attrazioni, complessi museali e strutture storiche.
Questa città è una fonte inesauribile di meraviglie e di ricordi; il complesso Ebraico si snoda su più vie, comprende anche un antico cimitero incastonato tra palazzi d’epoca e diverse sinagoghe: tra esse, quella ovviamente più impressionante a livello emotivo, è Pinkas con i suoi 80mila nomi di defunti ebrei durante l’olocausto, scritti a mano sulle pareti.
Nei percorsi delle varie sinagoghe si possono rintracciare le origini della popolazione ebraica della Cechia, il suo trattamento nei secoli, le segregazioni e le lotte, fino all’integrazione con la società della ex Cecoslovacchia: addirittura, gli ebrei, erano impossibilitati a condurre lavori nobili e potevano esclusivamente maneggiare soldi e dedicarsi al commercio (proibito invece ad altre religioni) e questo portò ad una ghettizzazione sociale e lavorativa che durò per secoli. Ma nel ‘900 si ha finalmente un risvolto interessante perché la comunità operosa riuscì comunque a contribuire allo sviluppo economico del paese, soprattutto dal punto di vista industriale e innovativo.

La seconda parte della giornata l’abbiamo presa con lentezza dall’alto della testa di Ginger Rogers.

Praga giorno 3

Dal castello alla raccolta fondi per l’Ucraina dove siamo passate erroneamente per sostenitrici filo russe, ma poi con una birra è filato tutto liscio.
L’appunto più bello della giornata, tra i vicoli di cristalli boemi e negozi di tabacco.

Praga giorno 4

Il tempo capriccioso non ci ha impedito di salire a piedi sino a Vyserad, assistendo persino all’ingresso di una sposa nella Chiesa di San Pietro e Paolo. Le passeggiate nella città non sono da sottovalutare e quasi ogni punto di Praga è raggiungibile a piedi: in buona parte del tempo abbiamo preferito lasciarci trasportare dalla corrente anziché programmare meticolosamente le tappe, aiutate anche dal tempo particolarmente clemente.

Ma una cosa l’abbiamo proprio programmata: il giro dell’Assenzio assieme ad una guida locale.
Il tour della Prague Green Fairy è stato divertentissimo e ci siamo aggregate ad altre tre persone: un tedesco, un austriaco, un indiano ed una russa. Sembra la partenza di una barzelletta.

Eppure la guida – la russa – ci ha dato tanto materiale su cui ragionare: l’assenzio, questa misteriosa sostanza che ispira il più poetico decadentismo francese – in realtà non si presenta come liquido verde. Se lo bevete verde lo state bevendo scadente.
Come prima tappa del tour siamo andate al Café de Paris di Praga, luogo di culto e ritrovo dell’elite artistica praghese negli ultimi due secoli: qui ci è stato servito il primo giro di assenzio in modalità tradizionale, per così dire “francese” dove non compare la modalità one shot one kill.
E’ possibile berlo – in questo caso – sia con la tipica zolletta di zucchero appoggiata sul cucchiaino forato che senza: l’importante è versare l’acqua attraverso la zolletta affinché possa trasportarne lo zucchero all’interno della bevanda. Io, antipaticamente, ho preferito non aggiungere zucchero ed ho approfittato della degustazione sans eau, da vero distillato d’anice.
La seconda degustazione ci ha portato all’Absintherie dove abbiamo sperimentato cocktail a base assenzio: una roba fotonica.
Ma è il terzo locale, tenuto giustamente per ultimo a chiusura della serata, a darci il corpo di grazia: si tratta del meraviglioso Green Devil Absinthe Bar nella città vecchia (googolatelo) dove l’ambientazione catapulta gli astanti in spazi dimensionalmente fuori dal presente, con servizio originale di sversamento dello spirito al tavolo e narrazione della sua preparazione; il menù offre decine e decine di bottiglie, la bevuta è con servizio bicchiere nel bicchiere ma è possibile richiedere che venga servito con metodo Ceco (o Boemo), cioè con zuccherata flambé.
Inutile dire che l’ho preferito senza fiammata teatrale.

Praga giorno 5

Non ci siamo accorte che la Prague Card era scaduta, quindi niente gita in battello sul Moldava, ma la giornata è stata eccezionalmente battezzata da un gran sole ed era impossibile non godere delle sponde del fiume. Tra banchetti e profumo di carne, attraversando i ponti, e poi distendendosi su un prato verde.

Ci siamo divise: il museo di Mucha per me ed il museo della Birra per Chiara.

Praga giorno 6 – La ripartenza sotto una pioggia scrosciante

Il ritorno è stato veloce ma non indolore; abbiamo anche rotto l’ombrello gentilmente prestato dalla host (che abbiamo prontamente rimborsato). Non volevamo andarcene, ci siamo ripromesse di rivisitare la Boemia con occhi diversi, con la testa vuota dai pregiudizi scolastici di chi si pensa di trovare una terra povera di cultura e storia ed un popolo vuoto di intenti.
Questa capitale trasuda musica dalle pareti delle case perfettamente conservate, i passi degli antenati sono ancora scavati sui ponti che sorvolano la Moldava, le forme di espressione del 900 non sono state sepolte dalla storia sanguinosa che questa terra ha vissuto e combattuto ma si sono anzi rafforzate, aprendosi al multiculturalismo e permettendo al contemporaneo di convivere con esse.

Praga non si impone sul turista. Praga si lascia guardare con tutte le porte dei suoi locali, delle librerie, dei pub, dei musei, dei negozi, degli alberghi, dei night club, dei circoli per studenti, sempre aperte.

SEMPRE. APERTE.

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...